Pensierini Sparsi della Domenica
(Attenzione! Lungo sproloquio contenente provocazioni, parolacce e riflessioni passivo-aggressive.)
– Tutti quei periodi in cui mi sono chiuso in casa, rifiutando categoricamente ogni interazione umana, ritrovo sociale o abbraccio amico, oggi mi appaiono per quello che sono: allenamento. Depressi, sociopatici, borderline, asociali: è ora di mettere il nostro expertise al servizio della collettività, nostro l’obbligo di condividere con chiunque ne abbia bisogno questo bagaglio di competenze lungamente acquisite. Non riesci a gestire un prolungato periodo di solitudine? Prenota una consulenza gratuita!
– Smettetela di dire che vi manca la normalità: se ricordo bene, anche prima le vostre vite facevano mediamente schifo al cazzo, erano molto probabilmente santificate in larga parte a lavori dimmerda, e votate quasi unicamente alla creazione e alla diffusione e alla nobilitazione della fuffa – posizioni sociali dall’alto delle quali lanciavate sguardi di malcelata superiorità verso commessi, camionisti e operai di varia natura che non rientravano nelle prime posizioni delle vostre classifiche esistenziali, le stesse persone che guarda caso oggi continuano a tenervi in vita. Cercate di sfruttare questo tempo per immaginare un mondo in cui non tornerete a essere degli inutili, patetici, irritanti boriosi.
– Leggendo i no vax scagliarsi contro un vaccino che neanche si vede all’orizzonte, mi viene da pensare che il Coronavirus potrebbe non essere il pericolo, ma l’opportunità.
– Rispetto alle vostre dirette e ai vostri live dedicati alla musica, alla scienza, alla filosofia, alla stand up comedy, alla letteratura, allo yoga, allo sport, al web marketing, alla meditazione, al giardinaggio e alla cucina, trovo più stimolante guardare da vicino l’erba che cresce e muore.
– Tutta questa gente che organizza segretissimi canali Telegram per masturbarsi con foto di minorenni, davvero non ha ancora scoperto TikTok? – Se non è un buon momento questo per rivalutare i videogiochi, i vostri pregiudizi rimarranno la vostra rovina.
– My Tinder is burning: se anche tu stai constatando che dall’Italia alla California, dal Perù alla Russia, la voglia di scopare ha ormai raggiunto livelli inediti, non farti illusioni: tornata la normalità, le fregne ricominceranno a darla col contagocce, ed esclusivamente a una selezionatissima platea di coglioni patentati.
– La sentite la voglia di fuggire lontano da tutto questo, dal dramma, dall’impotenza, dalla mancanza di un futuro certo? Ora ripensate bene a quello che vi ho sentito dire ripetutamente sui migranti.
– Il bivio mi sembra delinearsi in modo sempre più chiaro: da una parte il socialismo reale, la solidarietà e l’amore tra popoli e genti, l’arrapamento trasversale e le orge spontanee; dall’altra, lo stato di polizia di derivazione fascistoide, il vicino sceriffo, il sospetto, la monogamia con cui stavate già lentamente morendo dentro. Non dico dobbiate scegliere oggi, ma cominciate a pensare a quale strada vi piacerebbe imboccare.
– Più osservo i leghisti, più penso che Lombroso aveva ragione. Prima la reputavo una posizione in fondo legittimata dal contesto della contrapposizione democratica e della libertà di parola, ma dopo l’eterno riposo in diretta tv con la D’Urso, le invocazione al cuore di Maria, l’equiparazione sostanziale tra scienza e fede, la firma a un decreto per scaricare le responsabilità delle regioni sul personale medico e sanitario, e lo sciacallaggio costante che non conosce pudore e vergogna, se voti Salvini forse non meriti argomentazioni e confutazioni, ma solo dei fortissimi calci in culo.
– Non è mai stata nelle mie corde la predisposizione dell’inquisitore, eppure mi auguro che alla fine di questo periodo faremo un bel processo non solo alla classe dirigente, ma anche alla stampa italiana.
– Parallelamente al Coronavirus, assisto all’aumento di una piaga altrettanto devastante: la diffusione della parola “resilienza”. Di origine quasi esclusivamente femminile, insieme a “epifania” rappresenta un indice abbastanza affidabile per covare il legittimo sospetto di trovarsi di fronte a un caso di privilegiata sintomatica, che ne fa un utilizzo direttamente proporzionale al conto in banca del papi.
– Ripetete con me: non è un guerra. In guerra vi sparano addosso e vi bombardano casa, e non si possono schivare missili e proiettili stando comodamente seduti sul divano davanti a Netflix. In guerra il pericolo è ben delineato in truppe e schieramenti, qui è invisibile. In guerra bisogna schiacciare la volontà del nemico con ogni mezzo lecito e non, oggi il nemico va studiato, analizzato, compreso. In guerra, la vittoria si basa sul numero di vite sottratte. Oggi la vittoria si calcola sul numero di vite salvate. Siete davvero così ciechi da non capire la differenza?
– Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole:ed è subito Luciano Vangone