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Dream a Little Dream of Me – Mamas and the Papas
Il vento caldo delle notti d’estate, che porta odore di gelsomini e glicini. Le stelle brillanti che si confondono con le luci lungo la costa. Gli occhi di quello che è stato il mio primo, folle amore. I discorsi e le promesse fatte con gli occhi, in silenzio. Mi piace cantarla perché mi ricorda cose impossibili, belle e tristi, e mi viene bene quando la canto a voce bassa, che diviene subito un po’ roca, forse per i motivi di cui sopra. 

Feel Good Inc – Gorillaz
Murdoc e questo riff di basso sono la cosa più cool
che riesco a immaginare. Tutta la mia playlist potrebbe avere il basso di Murdoc come accompagnamento, e penso che renderebbe ogni brano più interessante. Forse dovrei provare. Oppure potrei creare una di quelle playlist di Youtube con il basso in loop. Anzi no, aspetta, aspetta…Trovata! Ora, se volete scusarmi, temo sarò occupata per le prossime 10 ore.

(D. aggiunge che il video di Feel Good Inc l’ha colpito immensamente per simbolismo e forza evocativa. In diverse occasioni si è sentito esattamente come 2D: perso e spaesato, svuotato e rassegnato, prigioniero volontario di una torre di vizio, perversione e aridità – dove Murdoc, al contrario, detta legge come imperatore indiscusso, Tutt’ora D. teme di avere lo stesso sguardo vuoto di 2D, specialmente quando si sofferma a pensare all’innocenza perduta. E non c’è bisogno di dirlo: anche D. vorrebbe essere Murdoc – ma in fondo, chi non lo vorrebbe?)

Milord – Edith Piaf
Gioiosa e al tempo stesso malinconica, un po’ la cifra stilistica della Piaf, ideale per allenarsi a giocare con le palline. A D. ricorda le serate all’ombra del Colosseo, passate ad allenarsi con giocolieri e artisti di strada, le risate spensierate, i suoi “milord” – i suoi amici maschi che ogni tanto le confidavano le loro pene amorose. 

Senza Paura – Meg
Ti viene voglia di cantarla solo per fare I coretti insieme a Elio. E poi ha una retorica leggera, consolatoria, autentica nella sua banalità – che ti mette in pace con la paura. 

Questo piccolo Grande Amore – Claudio Baglioni
Questo piccolo grande amore mi ricorderà sempre Zaira detta La Baffona
– bellissima ragazza, sia chiaro, che segretamente amavo, a cui segretamente pensavo ascoltando in segreto questo canzone, perché all’epoca frequentavo una cricca da cui le femmine erano rigorosamente bandite, e curavo con estrema attenzione la mia immagine di pischello che pensava solo ad allenarsi e fare casini con gli amici, ma sotto sotto sognavo di baciare Zaira detta La Baffona ascoltando questa canzone, e ascoltando questa canzone fantasticavo di mettermi con lei, di presentarla ad amici e parenti, sognavo in segreto e in silenzio mi vergognavo, e sapevo che per lei era lo stesso, per tutta la seconda media ci siamo amati da lontano, stavamo insieme senza mai essercelo detto, e finalmente alle superiori decisi consapevolmente di farmi bocciare per trasferirmi nella sua stessa scuola, dove subito mi affermai come tipo popolare, ero molto forte a pallacanestro, vincevo partite e menavo tutti, e Zaira La Baffone, che all’epoca stava con uno di trent’anni, ricomincia a guardami con occhi diversi, e una sera, dopo una partita importantissima, in cui avevo dominato e consolidato la mia posizione di star della squadra e della scuola, finalmente decide di accompagnarmi a casa, si siede sul mio letto mentre io – finalmente – faccio partire Questo piccolo grande amore, mi siedo accanto a lei, la cingo in un abbraccio, e lei, abbandonata la testa sulle mie spalle, sospira languida e prima di baciarmi sussurra: per stare con te lascio il mio ragazzo. La mia risposta è stata: no. Risposta che dopo tanti anni non saprei ancora spiegare, e di cui mi pento ogni giorno.

Soul To Squeeze – RHCP
Un singolo d’importazione che all’epoca era quasi introvabile in Italia. Per accaparrarmelo, mi imbarcai sui mezzi pubblici, con la consueta ciurma di amici, alla volta di una destinazione che all’epoca ci appariva lontanissima: Metropoli Rock, in via Cavour, vero e proprio santuario verso cui periodicamente ci dirigevamo, come fosse un rito iniziatico, di crescita e maturazione, comprare i dischi come facevano i grandi. Comprare i dischi: come sono cambiate le cose.  

La Descrizione Di Un Attimo – Tiromancino 
Lo so, lo so! Bleah. Siete persone aride e limitate.  A me invece farà tornare per sempre in mente il campeggio a Porto Santo Stefano, il concerto sul porto i miei 16 anni, la mia adolescenza, la mia incoscienza, quel senso di scoperta, abbandono e stupore che ora vallo a ritrova’. Sarebbe bello incontrare di nuovo quel sedicenne, dopo quasi venti anni.

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