invox.5

Nobody knows you when you’re down and out – Bessie Smith 
Ti fa sentire i momenti bui, quelli in cui non hai la forza di chiamare gli amici per distrarti dai mali esistenziali o materiali. Inno pieno di verità in cui ti puoi riconoscere facilmente, cantato in modo accorato, sofferente e passionale.

+PARADOX171115+  – CL
Ascoltandola mi chiedo se gli altri si sentano fuori posto come me.
Spaventati dal futuro, dalle risposte che mancano, dalle cose che non si trovano, dagli eventi che devono accadere. Vorrei fare un passo avanti, anzi mille, e vedere cosa la vita mi riserva domani, tra un mese, un anno, dieci. Sarò in grado di affrontarla? Persa qui nel mezzo, tra la persona che ero e quella che sono diventata, crescendo all’improvviso e quasi senza accorgermene. Mi manca quello che ero, mi manca quello che sarò. Vorrei essere lì e anche là. Paradosso del vivere nel presente, di sentire me stessa sempre, anche se sempre fuori posto.

Something About Us – Daft Punk
Tantissimi motivi: lo trovo il manifesto del french touch, quattro note per farti venire voglia di fare l’amore, o per squagliarti l’anima con lo struggimento e la nostalgia; nella sua semplicità, una delle dichiarazioni d’amore più belle di sempre, la sintesi – autoriale e compositiva – al servizio dell’elegana e della bellezza; liriche così posate e delicate da renderne indecrifrabile la collocazione temporale: sono rivolte a un amore passato, presente, futuro? Qualcosa tra noi rimane sempe, e anche voi, che state leggendo, e ascoltando questo capolavoro immoratale, in fondo lo sapete, e queta canzone, anche se non volete, non fa che ricordarvelo. Non ultimo: la so suonare con il basso. Perdetevi nella sua ritmica paraculaggine.

Kazino – BIBI
Quella bella sensazione che ti prende la mattina
, e ti senti super carica, concentrata e sicura di te, carica per affrontare la giornata – io non l’ho mai sperimentata. Sono quel tipo di persona che, mentre gli altri ammirano i primi raggi di sole e gli uccellini, decide finalmente di andare a dormire dopo avere iniziato e contestualmente concluso un’intera serie su Netflix. Nonostante tutto, bastano un paio di occhiali da sole a coprire le occhiaie, un caffè ad alleviare il rincoglionimento, e KAZINO che pompa nelle orecchie per emanare la giusta dose di bitch vibes – e la giornata può avere finalmente inizio.

(B. riflette che KAZINO, nonostante l’autotune sparato a palla e il bellissimo groove, è una canzone molto drammatica, che parla di scommesse fatte sulla vita di donne schiave delle dinamiche del commercio umano – e vuole annoverarla nella sua privata lista di canzoni che fomentano con argomenti deprimenti: un esempio per tutti, Breezeblock degli Alt-J.)

Bring Me To Life – Evanescence
Questa è LA canzone da cantare a squarciagola, magari su una 147, a tutto volume, nella notte. 

Wrapped Around Your Finger – The Police
La prova provata che Sting rimarrà sempre un poeta, un letterato, un figaccione. Testi così evocativi e precisi, eppure così vaghi, che si prestano volentieri a una doppia interpretazione. Leviamo pure il riferimento a Scilla e Cariddi (con cui Sting decide di far pesare la cultura agli anglosassoni, e un diplomato classico come me approva): la canzone inanella una serie di metafore e immagini che possono riferirsi tanto a un amante avvinto da un partner più grande, e sposato, quanto dipingere il rapporto sempre più conflittuale tra un alchimista e il suo allievo. Il nostro protagonista si ritrova istruito in “cose che non mi avrebbero insegnato al college”: da un’amante esperta, o da un esperto di arti occulte? The band of gold, l’anello, è qui simbolo di soggiogazione amorosa, o un oggetto mistico, intriso di poteri magici, capace magari di trasmutare l’anima di un vecchio maestro nel corpo di un giovane allievo? Ritrovarsi “avvolto intorno alle dita” è un palese riferimento alla fede nuziale, o deve intendersi come la condizione di chi ha messo il proprio destino nelle mani di un cattivo maestro o della persona sbagliata? La promessa di “trasformare la tua faccia in alabastro”, sul finale, vuole rivendicare compiacimento, immaginando la sorpresa di chi improvvisamente non avrà più il controllo delle sue azioni, oppure materialmente descrive la capacità di trasformare la carne in alabastro? In fondo, la trasmutazione è la più celebre delle arti alchemiche… Sì, questo pezzo mi provoca dei bei viaggi mentali.

(Per L. invece non ci sono dubbi: la canzone rappresenta il controllo esercitato da una persona sull’altra, probabilmente da una donna sul proprio partner (anche se nel testo non rintraccia una sostanziale differenza d’età tra i due.) L’uomo si ritrova schiacciato tra due pulsioni, amore e libertà, una condizione magistralmente illustrata con il riferimento epico a Scilla e Cariddi (chapeaux a Sting, sempre e comunque.) Nell’ultimo verso, però, la donna da carnefice sembra diventare vittima e farsi di alabastro per la sorpresa: nessuno sfugge alla legge del karma, e l’uomo, finalmente appagato nella sua unica ambizione, rovesciare questo rapporto di potere, fugge infine lontano lontano, ai confini dell’impero, così alla fine la stronza – che torna più del cornuto – resta senza niente, a parte qualche visualizzato non risposto. Ai tempi del pezzo di Sting il visualizzato non risposto non esisteva, ma quella fine avrebbe fatto, eh! E poi, riflette L., anche se non c’entra nulla con il merito del testo: ma perché nessuno scrive una bella canzone in cui finalmente ci spiegano che il grande amore è una decisione molto più solitaria di quanto uno possa immaginare?)   

La Vie En Rose – Edith Piaf 
Semplicemente la canzone della pace e dell’amore, che in fondo è un po’ come dire la stessa cosa. 

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